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Famiglia Cotarella Day

L’appuntamento è stato realizzato con molteplici obiettivi – hanno spiegato Dominga, Marta ed Enrica Cotarella – Sia i banchi di assaggio che la masterclass sono state occasioni per raccontare e far conoscere il nostro percorso, i nostri progetti e i nostri vini, offrendo una panoramica completa cha ha spaziato dal Lazio all’Umbria e alla Toscana. Roma per noi è poi una città particolarmente importante e intendiamo consolidare la presenza di Famiglia Cotarella con azioni mirate rivolte a professionisti del settore enologico, della ristorazione e a tutti gli appassionati -hanno proseguito- Siamo particolarmente contente del riscontro che il Famiglia Cotarella Day ha registrato anche per le altre iniziative che da anni, ormai, abbiamo affiancato alla produzione enologica, ovvero l’alta formazione di Sala e Ospitalità e la lotta ai Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione.

 

L’appuntamento al Rome Cavalieri Waldorf Astoria ha visto anche diversi giovani romani presenti per valutare insieme il percorso di formazione offerto da Intrecci, oltre ad essere stata un’ottima occasione per far conoscere gli obiettivi e le iniziative di Fondazione Cotarella. È stata insomma, -hanno concluso- un’occasione per raccontare le nostre radici, rappresentate da Renzo e Riccardo Cotarella, ma anche l’evoluzione dell’azienda, rappresentata da noi tre sorelle, che abbiamo reinterpretato il nostro modo di fare e raccontare il vino.”

 

Nel pomeriggio, i partecipanti hanno potuto partecipare ai banchi di assaggio delle numerose etichette di Famiglia Cotarella.

 

Alla sera, quindi, un seminario tanto imperdibile da andare subito esaurito, interamente dedicato al Montiano, il vino simbolo di Famiglia Cotarella. Una degustazione di ben venti annate (dal 2021 al 2015, quindi dal 2013 al 2003, e ancora più indietro il 1998 e il 1994), in cui i presenti sono stati accompagnati da Dominga Cotarella e dall’enologo Pier Paolo Chiasso, insieme a Daniela Scrobogna, docente e Presidente del Comitato scientifico della Fondazione Italiana Sommelier.

 

Prodotto con particolari cloni di uve Merlot provenienti da Montpellier, impiantate in una terra come quella di Montefiascone, tradizionalmente vocata ai bianchi, Montiano è da sempre stato considerato un vino fortemente innovativo, che si è saputo distinguere per la sua eleganza, la sua struttura e il suo ampio spettro aromatico. Per queste sue caratteristiche è stato spesso oggetto di premi e riconoscimenti nazionali e internazionali.